L’OMS: IL FUMO DI TABACCO E’ “LA Più GRANDE MINACCIA PER LA SALUTE NELLA REGIONE EUROPEA”
Se alla drammatica situazione degli ultimi mesi – la pandemia da Sars-CoV-2 -, può essere riconosciuto un merito, questo è aver messo sotto i riflettori l’importanza delle strategie di prevenzione e di promozione della salute in primo luogo rivolte contro l’infezione covid-19, responsabile ad oggi di circa 370.000 morti accertate nel mondo. Le giornate di incertezza e di paura che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere certamente hanno portato i più a riflettere sull’importanza della salute e di un sistema sanitario messo nelle condizioni di offrire le cure necessarie a mantenerci in buona salute, ma sperabilmente anche all’importanza di prevenire l’insorgenza delle malattie, prima ancora che occorra rivolgersi a queste cure.
È in quest’ottica che andrebbe celebrata la ricorrenza del 31 Maggio, il “World No Tobacco Day”, istituito dall’OMS, con l’intento di incentivare all’astensione dal fumo di sigaretta per almeno 24 ore, e auspicabilmente in via definitiva. Il fumo di tabacco è un fattore di rischio modificabile e a cui possiamo liberamente scegliere di rinunciare (a differenza del tanto temuto Sars-Cov-2), rinunciando altresì alle 4000 sostanze chimiche che si sprigionano dalla sua combustione, tra irritanti e cancerogeni, e al rischio di “lasciarci le penne” tra broncopneumopatie croniche e patologie cardiovascolari. Solo per citare alcune delle patologie a cui si va incontro per via di questa – concedetemelo – sciocca e dispendiosa abitudine, patologie polmonari croniche, cancro del polmone e altre forme di cancro, vasculopatie, infertilità, rischio di aborti spontanei e complicazioni del parto nelle donne fumatrici in stato di gravidanza.
E se i numeri del Covid-19 impressionano, dovrebbero suscitare allarme quelli da ricondurre al fumo di tabacco, “la più grande minaccia per la salute nella Regione Europea” a detta dell’OMS, responsabile di 6,4 milioni di decessi nel 2015 (LANCET) e, si presume, nel 2030, di un numero cumulativo di morti nel mondo pari a circa 180 milioni.
Il 31 Maggio è la giornata giusta per riflettere sulle politiche internazionali di “tobacco control”. Alle strutture di sanità pubblica e ai governi dei singoli Paesi è affidato il compito di prevenire e monitorare l’uso del tabacco; di proteggere le persone dal fumo, anche passivo, con la riduzione dei luoghi in cui è concesso fumare; di avvertire sui pericoli connessi al fumo con misure di promozione della salute che dovrebbero essere in primo luogo rivolte ai più giovani e agli adolescenti, che spesso per debolezza e influenza dei pari accettano di abbandonarsi ad un vizio tanto dannoso; di disincentivare all’acquisto delle sigarette rafforzando i divieti sulla pubblicità, aumentando le tasse sul tabacco e avvertendo sui pericoli ad esso collegati. Infine, non meno importante, l’OMS sottolinea l’importanza di offrire aiuto a chi vuole smettere di fumare mediante l’offerta di servizi sanitari appositi e appropriati, in quanto, oltre a tutti gli altri danni al fumo connessi, il tabacco notoriamente è in grado di renderci dipendenti e quindi meno liberi.
Eppure la dipendenza non ci esonera dal dovere di badare in prima persona alla nostra salute, anche, se necessario, chiedendo aiuto.
Valentina Mingrone