Tra cambiamenti climatici e impatto antropico: lo studio della Biodiversità e dell’Ambiente nella nuova LM-6 in Bioscienze – UniMORE

L’ambiente ha sempre, nella storia umana, fortemente influenzato la vita e la cultura, così come gli insediamenti e le attività antropiche hanno sempre influenzato e modificato l’ambiente in modo più o meno profondo. Dai primi anni del secolo scorso, se non prima con l’esordio della rivoluzione industriale, le attività umane hanno iniziato ad avere ripercussioni progressivamente più gravi sull’ambiente e gli organismi viventi, fino a giungere alla crisi che attualmente stiamo attraversando.
Il riscaldamento globale, uno tra i maggiori e più dannosi risultati delle attività umane, ha un ruolo chiave nel declino della biodiversità in corso.

Il cambiamento climatico ha infatti alterato profondamente gli ecosistemi, con conseguenze a volte gravi sugli organismi che ne fanno parte: molti hanno modificato comportamenti o eventi nei propri cicli biologici per potersi adattare alle temperature crescenti, altri si stanno spostando verso altitudini o latitudini sempre maggiori, mentre altri ancora stanno scomparendo per l’incapacità di far fronte a questi cambiamenti o per la perdita del proprio habitat.

Al contrario, alcuni organismi sono invece favoriti dal cambiamento climatico: in virtù della comparsa di condizioni ambientali più favorevoli o di habitat più adatti, oppure là dove avviene l’indebolimento o la scomparsa di competitori, alcune specie colonizzano nuovi spazi, impattando negativamente la biodiversità originaria di un luogo. Queste specie aliene avanzano e spesso sono in grado di effettuare una invasione biologica, provocando gravi danni agli ecosistemi e anche alle attività umane.

La biodiversità, fortemente minacciata dal cambiamento climatico e dalle attività antropiche, rimane la nostra risorsa più importante per far fronte alle trasformazioni in atto. Lo studio e la tutela della biodiversità sono un punto focale e una componente imprescindibile della nostra capacità di fronteggiare e mitigare la crisi ambientale, climatica e di declino della biodiversità, in corso.
La mia esperienza da biologo è iniziata a Modena e ancora qui prosegue, dove dopo un percorso magistrale concentrato sullo studio e la tutela della biodiversità inizierò quest’anno a lavorare ad un progetto di dottorato che fa del tema della biodiversità e della trasformazione nel tempo degli ecosistemi il suo nucleo centrale, così come stanno facendo molti altri colleghi biologi che intendono svolgere ricerche in un campo di urgente attualità.

La già grande e crescente necessità di biologi ambientali – non solo a livello nazionale, ma anche europeo e mondiale – la cui competenza si concentri sul legame tra biodiversità e clima e sulla gestione ambientale ha portato alla nascita di due curricula ambientali nella nuova LM-6 in Bioscienze di UniMORE. Il percorso di studi “Biodiversità e clima” è unico nel suo genere in Italia: è pensato per avere come nucleo e filo conduttore la formazione di biologi ambientali che abbiano al centro del proprio interesse la ricchezza di specie animali e vegetali, le loro risposte alle tante trasformazioni in atto, e soprattutto la strettissima associazione tra gli organismi viventi e il clima, ora più che mai evidente. Il curriculum “Biomonitoraggio e gestione dell’ambiente” è invece focalizzato sulla gestione e ripristino ambientale, su ciò che è necessario fare per aumentare il controllo dell’impatto antropico sugli ecosistemi, un altro elemento chiave nella risposta umana al cambiamento globale.
La nostra stessa esistenza dipende dalla biodiversità, e da come saremo in grado di tutelare e mantenere nel futuro il suo inestimabile valore.

Fonti:
https://www.un.org/en/climatechange/17goals to transform our world
https://www.un.org/en/climatechange/science/climateissues/biodiversity
https://climate.ec.europa.eu/climatechange/causes climate change_en
https://climate.nasa.gov/evidence/
https://www.nhm.ac.uk/discover/how are climate change and biodiversity loss linked.html
http://www.bioscienze.unimore.it/site/home.html

Lorenzo Braga

 

 

 

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