Che fine faranno i multi-potenziali? 

In un’epoca come la nostra, nella quale ogni momento della vita deve servire a raggiungere un obiettivo prefissato, dove fin da piccoli ci chiedono cosa vorremmo diventare da grandi e ogni tappa scolastica e professionale è direttamente collegata ad un ruolo specializzato nel mondo del lavoro, cosa significa e che problemi comporta essere multi-potenziali? 

La multi-potenzialità identifica quelle persone che hanno più qualità e interessi nello stesso tempo ed eccellono in campi diversi. Questo comporta una confusione ancora maggiore in momenti della vita nei quali ci si ritrova a scegliere il proprio percorso, per esempio dopo aver terminato gli anni della scuola dell’obbligo o una volta adulti, quando si riscoprono le  

passioni che si avevano da adolescente. Ovviamente ascoltare o no la varietà dei propri interessi dipende molto dall’individuo e dal contesto nel quale è cresciuto: ancora nel 2023, genitori preoccupati per il futuro dei propri figli spesso provano a deciderne la strada più adatta o sensata per farsi largo nelle carriere di lavoro. Ma nel caso di giovani liberi di scegliere la situazione non pare essere più semplice e non è sicuramente facilitata dal mito dell’etica del lavoro nei paesi occidentali. 

Ci sono poi diversi gradi di multi-potenzialità, nel senso che si può essere portati per molte cose ma dello stesso ambito (ad esempio artistico o umanistico) oppure si è ancora più confusi se si amano sia le materie umanistiche che quelle scientifiche. Ma, in un mondo in cui tutti i confini sono sempre più labili, e le università offrono sempre più percorsi transdisciplinari, ha ancora senso dividere in maniera netta le varie discipline? Del resto, la vita ci prepara a dover essere elastici e sperimentare in campi diversissimi.  

Dunque, essere persone con interessi variegati è un bene o un male? Ciò dipende dalle diverse epoche storiche. Se durante il Rinascimento essere portati per tante cose era il segno di cultura e di essere una persona colta (pensiamo agli ambasciatori rinascimentali, scelti perché uomini virtuosi e carismatici), dall’inizio della rivoluzione industriale il destino dei multi-potenziali ha cambiato rotta. La scrittrice Emilia Wapnick in un Ted talk del 2015, che si può facilmente trovare in rete, spiega che il problema inizia proprio dalla cultura nel senso di insieme di abitudini, tradizioni e narrazioni artificiali create dall’essere umano. La società chiede sin da quando siamo bambini, spesso ingenuamente, che cosa vorremmo essere da grandi. Ma non si ferma qua perché continua a fare la stessa domanda continuamente, a volte anche involontariamente come quando alle scuole medie i professori firmano fogli sull’indirizzo scolastico che più ritengono “adatto” per ciascun alunno.  

La sensazione negativa che può provare una persona portata per tante cose è sentire che non sta andando da nessuna parte, di non aver successo in nessun campo in particolare. Secondo la scrittrice, al contrario, essere multi-potenziali ha tre grandi vantaggi: la sintesi delle idee,  

vale a dire creare qualcosa di nuovo nelle intersezioni di più campi, un apprendimento molto più rapido grazie a una mente allenata a dedicarsi a più interessi alla volta ed infine, L’adattabilità, una qualità molto importante nella vita quotidiana moderna. La conclusione alla quale è giunta Emilie Wapnick é che sia quindi importante fare lavoro di squadra in tutte le situazioni, riunendo specialisti e multi-potenziali per creare idee nuove e fuori dalla comfort zone. 

Detto ciò, tornare a pensare in maniera rinascimentale può portare a risultati insperati, come 

l’autrice ci dimostra con alcuni esempi concreti del suo Ted talk. Semplicemente, spesso si scopre questa propria peculiarità con anni di ritardo. 

Per mia diretta esperienza, da sempre ho avuto passioni molto diverse tra loro ma che vanno tutte sotto l’ombrello delle arti. Sono appassionata di lettura, scrittura, pittura, lavoro a maglia, cucina e fino a qualche anno fa suonavo pure la chitarra elettrica e mi dedicavo alla musica. Per chi invece è portato sia per materie teoriche sia pratiche la strada è sicuramente più difficile ma può essere anche più originale e può dimostrare tutta la propria virtuosità. E tu, sei uno specialista o un multi-potenziale?

 

Elisa Cavini

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