Essere Giovani Vecchi

Vivere in un’epoca di cambiamenti così radicali che i giovani d’oggi non trovano  più certezze , punti d’appoggio e soddisfacenti risposte.

la reazione tipica che si nota più spesso è il tentativo di fuga dall’insensatezza ,l’illogicità , la vuotezza e la superficialità della società moderna .

Da Nietzsche , Marcuse E Baudelaire sino alla musica Indie, un’indagine verso la definizione del profilo di quelli che chiamiamo Giovani Vecchi.

Cosa significa veramente essere Giovani Vecchi?  è solo un ossimoro letterario ?

I Giovani Vecchi sono delle persone che sostanzialmente si trovano in una situazione di disagio , che consite, dal senso di insoddisfazione e sfiducia verso la società ,al modo in cui vivono : in parole povere, si sentono un pesce fuor d’acqua.Si potrebbe pensare che i Giovani Vecchi siano  persone che si vogliono lamentare inutilmente e che si fanno troppe aspettative infondate, ma in realtà hanno solo interiorizzato un problema che è sempre stato presente da quando si è venuta a sviluppare la Società di Massa , ossia la massificazione e la svalutazione della diversità;sono  persone che non si accontentano di sentirsi cucita addosso un’etichetta , un ruolo o uno stereotipo .

Cercano ogni giorno di combattere  le angosce andando controcorrente rispetto all’egemonia culturale e sociale della nostra epoca.

Ovviamente la filosofia e la sociologia non si sono occupate dell’essere Giovani Vecchi , tuttavia sono stati fatti studi accurati  sui fondamentali che portano al definirsi di questa condizione .molti filosofi ed intellettuali hanno infatti approfondito l’identità del dilagante disagio verso una società troppo massificante che andava a mortificare quelle che erano le individualità caratterizzanti dell’uomo : per esempio Friedrich Nietzsche nella “Gaia Scienza” 1884,  afferma con l’iconica massima , “Dio è morto “, che la società contemporanea è ormai svuotata di alcun significato logico , e che occorre , per quanto possibile , allontanarsi dai modelli veicolati da essa e dalle tante speranze vane e false promesse vendute ogni giorno , rifiutando in questo modo i falsi valori su cui è fondata , a partire dal culto dogmatico del denaro fino ad arrivare alla mercificazione totalizzante e totalitaria di ogni aspetto della vita sociale e non.

Dal punto di vista sociologico Herbert Marcuse , noto esponente della Scuola di Francoforte , ne “L’uomo a una dimensione. L’ideologia della società industriale avanzata ” (1964), afferma che la società contemporanea è totalitaria in quanto tende, attraverso la potenza della tecnica, a manipolare i bisogni degli individui, e a plasmare la loro stessa identità . La scienza, dunque, rappresenta una forma di razionalità strumentale: la razionalità tecnico-scientifica , che ha schiacciato e snaturato il pensiero stesso, sino alla spersonalizzazione della soggettività umana; essa è indifferente alla riflessione sulle finalità, si preoccupa soltanto di curare l‘idoneità dei mezzi necessari al raggiungimento dei fini, incapace di assumere una posizione critica nei confronti dell‘esistente .

Sostanzialmente la società di massa e la razionalizzazione scientifica delle cose hanno oppresso e manipolato l’uomo rendendolo schiavo e suddito, non più libero di esprimere la propria individualità.

Anche Charles Baudelaire nelle proprie poesie denota un’insofferenza nei confronti  della società : in “Perdita d’Aureola “1869 nella frenetica vita cittadina di Parigi il poeta ha perduto l’aureola, che gli è caduta nel fango e racconta l’avvenimento a un amico incontrato in un bordello. Il poeta frequenta le prostitute perché è irresistibilmente attratto dall’analogia fra la loro situazione e la sua ;il disagio che prova baudelire consiste nella perdita del proprio io in una società che lo divora e lo strumentalizza , lo trattano come se fosse un  bene di consumo  la condizione del poeta moderno è quella dell’anonimato,  è solo uno della folla.

Facendo un salto ai giorni nostri, possiamo dire che la corrente culturale che teorizza il vivere come Giovani Vecchi è l’indie.

Essere indie si fonda su un’auto rappresentazione che mette in  risalto la propria unicità ,significa avere un pensiero indipendente ,prendere decisioni basate sulla propria bussola interiore , invece di ascoltare le voci esterne. In sostanza la musica indie è il manifesto poetico ed ideologico dell’essere Giovani Vecchi :incarna il tentativo di andare controcorrente e spesso è apprezzata da coloro che non seguono le mode e i gusti della società massificata e stereotipata.

In conclusione si può affermare che i Giovani Vecchi costituiscono una forte reazione al disagio dilagante nei confronti della società , e che di conseguenza , danno vita  un processo di  rinnovamento culturale che non  può fare a meno di portare rinnovamento in questa ” Vecchia società Moderna“.

 

 

Alessio Dondi

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *